Sabato scorso 18 maggio, sono stata la presentatrice della serata finale e della premiazione dei vincitori del  concorso 1°  (in provincia di Monza e Brianza).

I vincitori sono stati: una violinista di 9 anni, di origine svizzera, che ha suonato il primo tempo di un Concerto per violino e orchestra di Mozart, un violinista di 13 anni, di origine serba, che ha eseguito il Concerto per violino e orchestra di Tjaikovskij, una pianista giapponese di 11 anni, con il primo tempo del concerto KV 246 di Mozart, e un pianista uzbeko di 11 anni, con il primo tempo del 1° concerto di Chopin.

Ascoltando questi giovani musicisti alcune domande e pensieri mi sono rimbalzati in testa.

Che cosa è un talento?

Quando puoi considerare di trovarti di fronte a un talento?

Come dovresti gestire un talento?

Come gestiscono gli altri un tuo talento?

Quand’è che si scopre che uno è dotato di talento, in giovane età o può verificarsi anche in età più matura?

E’ diverso il talento musicale da quello in altre discipline artistiche?

Io non credo di saper rispondere a queste domande. Posso fare un  pensiero ad “alta voce”.

Il talento è quel seme dentro di noi, che in certi casi, in certi ambienti e in talune circostanze, si sviluppa in modo particolare.

Osservavo i piccoli talenti del concorso di Barlassina, mentre loro suonavano come se non fossero lì presenti, ma come se fossero “partiti” per un altro pianeta, il pianeta della musica, il pianeta del bello. Loro sentivano la musica dentro di loro, nell’anima, nel corpo? La musica misteriosamente depositata all’interno delle loro esistenze.

Chiaramente hanno tutti suonato tutto a memoria, ma come possono ricordarsi un fiume di note in un arco di tempo di esecuzione così relativamente breve?

Che cosa succede a livello cerebrale?

La musicalità che esprimevano normalmente si raggiunge in età matura, invece loro è come se avessero anticipato i tempi. Sono forse maturati prima?

Il talento musicale si esprime ogni volta, ad ogni concerto, ad ogni esibizione o esecuzione.

Sempre di nuovo rimetti il tuo talento alla prova. Un talento contemporaneo.

Il sistema nervoso deve reggere la tensione, l’applauso, ogni volta, giorno dopo giorno, concerto dopo concerto.

Bravissimi questi piccoli, grandi talenti…

Mi auguro che trovino dei maestri che li seguano con maestrìa, così comunque che loro possano continuare anche ad essere un bambino, una bambina.

Cécile Prakken

maggio 2013