Note turche

La quarta edizione del Festival MITO che unisce Torino e Milano all’insegna della musica, ospita anche una serata al Teatro Sociale di Como. Infatti martedì 7 settembre alle ore 21:00, ad ingresso libero, il palcoscenico più importante della nostra città ospiterà l’Orchestra Cantelli diretta dal maestro Mattia Rondelli. Il titolo della serata è “La Stagione delle Turcherie”, un titolo che suscita curiosità.

La Turchia è sempre stata il territorio di incrocio e di incontri tra varie culture, quella d’occidente e quella d’oriente, cioè la cultura europea ed quella musulmana. Pensiamo ai canti liturgici cristiani, bizantini e musulmani, alle grandi parate della fanfara dell’Esercito di Turchia, cioè le musiche marziali dei Giannizzeri. Infatti le cosiddette “turcherie in musica” imitavano le bande chiassose dei giannizzeri utilizzando strumenti come l’ottavino, la grancassa, i piatti, il triangolo, il glockenspiel militare e il cappello cinese, un oggetto molto insolito anche chiamato “mezzaluna” costituito da una serie di sonagli di diversa forma e grandezza distribuiti su di un bastone che, quando si scuoteva, aggiungeva marzialità e decisione al passo dei soldati. Le musiche erano di struttura molto semplice..

Questi tipi di bande erano molto popolari nel XVIII secolo a Vienna per le esecuzioni nel parco del Prater.

Tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo sbocciò una vera moda per tutto ciò che era pittoresco ed esotico. I fortepiani viennesi dell’epoca erano muniti di un pedale per la musica turca. Così pure la marcia (che ci viene riproposta dall’Orchestra Cantelli) della cerimonia della consacrazione della comédie ballet Le Bourgeois Gentilhomme di Molière, la cui musica fu composta dal maestro italiano Jean-Baptiste Lully nel 1670, è un vero archetipo teatrale delle turcherie musicali.

Oltre all’Ouverture de “‘L’Incontro improvviso” di Franz Joseph Haydn verrà eseguita l’Ouverture de “il Ratto del Serraglio” di Wolfgang Amadeus Mozart.

L’orchestrazione di questa ouverture e di tutta quest’opera è importante in quanto responsabile dello stile “alla turca”, che introduce l’elemento decorativo e folcloristico.

Il vortice dirompente cattura l’ascoltatore fin dall’inizio in una frenesia d’azione. Mozart stesso disse: < L’ouverture è corta con tanti contrasti tra forte e piano, sarebbe impossibile addormentarcisi sopra anche avendo trascorso tutta la notte in bianco>. Dalla famosa Sonata KV 331, pure di Mozart, sentiremo una versione orchestrale dell’ultimo movimento il Rondò “alla Turca”, sempre eseguito dall’orchestra Guido Cantelli.

La Sinfonia Linz KV 425 è stata scritta per un’occasione festosa, non solo perché è nella tonalità di do maggiore ma anche per l’uso delle trombe e dei timpani. Impiegando questi strumenti Mozart ha voluto dare un carattere imponente a questa sinfonia. Anche le ouvertures di alcune opere di Gioacchino Rossini sono espressioni delle cosiddette turcherie, come per esempio “L’Italiana in Algeri”.

Curiosa è la storia di Giuseppe Donizetti, fratello del più famoso Gaetano. Egli prestò servizio come direttore di banda nelle campagne contro l’Austria, in Spagna e all’Elba nell’esercito di Napoleone Bonaparte, poi fu invitato a Istanbul, che divenne la sua seconda patria, dal sultano Mahmud II.

Per il sultano Giuseppe Donizetti, chiamato Donizetti Pasha, compose il primo inno nazionale dell’Impero Ottomano: la Mahmudiye March, che sentiremo martedì 7 al Teatro Sociale di Como. Donizetti Pasha insegnò musica ai membri della famiglia reale ottomana e alle principesse e alle donne dell’harem. Aveva inoltre la supervisione dell’addestramento musicale in stile europeo delle bande militari del moderno esercito di Mahmud.

Cécile Prakken

4 settembre 2010

Mito