FESTIVAL VIES et DESTINS – OPERA DE LYON 2019
Marzo 2019
© Cécile Prakken
L’Opéra de Lyon, il secondo teatro di Francia, è stata premiata come Opera Company 2017 all’International Opera Awards.
Anche quest’anno l’Opéra de Lyon è nominata in 4 categorie. Il teatro organizza all’interno del cartellone della stagione un Festival tematico.
Quest’anno il tema è “Vies et Destins” – Vite e Destini, dal 15 marzo al 3 aprile. L’emittente Stingray Classica ha trasmesso, in 60 Paesi nel mondo e per un mese intero, la videoclip del festival. Tanti motivi per essere presente all’inaugurazione della manifestazione e alla presentazione della nuova stagione 2019/2020.
Un Festival è qualcosa di speciale è una festa, ma anche un’occasione per sperimentare, per interrogarci, per pensare ad un repertorio diverso, nella forma e nel genere, chiedersi dove sono i limiti di un genere, di regie diverse.
Il Festival è stato inaugurato con l’opera “L’Enchanteresse” di P. I. Tchaikovsky, diretta da Daniele Rustioni e per la regia di Andriy Zholdak, in prima nazionale per la Francia. La seconda sera c’era in programma la première di Didone ed Enea, Remembered di Henry Purcell / Kalle Kalima (compositore Finlandese e chitarrista jazz) con degli intermezzi di Erika Stucky (cantante). Un progetto molto sperimentale. La terza opera sarà Il Ritorno di Ulisse di Claudio Monteverdi, a fine mese.
Chi conosce l’opera L’Enchanteresse di P. I.Tchaikovsky (Charodeika)?
Il libretto è basato su un racconto folcloristico russo. E’ ricco e ha molte sfaccettature: il potere della Chiesa e il voyeurismo. Il regista Andriy Zholdak ne ha dato una lettura Felliniana, di ricca immaginazione e ha creato varie realtà sul palcoscenico ed è riuscito a far vivere insieme tre contrastanti realtà. Un palcoscenico molto vario e in movimento per contrapporre una situazione ad un’altra.
A mio parere non è giusto che questa opera venga eseguita raramente. Ci vogliono 4 voci drammatiche protagoniste. <Le parti vocali e corali, cantate in lingua russa e quella orchestrale, sono molto difficili > – così ci dice Daniele Rustioni.
Nastassia (detta Kuma) è vittima della sua esistenza, della sua bellezza.
Kuma riflette la personalità di Tchaikovsky stesso? Anche Tchaikovsky è stato vittima della sua esistenza ed essere.
Chi conosce Dido ed Enea, Remembered – H. Purcell / Kalle Kalima?
Didone ed Enea, basata sull’Eneide di Virgilio, è un’opera composta da Henry Purcell per una scuola e non per un’esecuzione teatrale. E’ un’opera? O una cantata? Possiamo chiamarla un’opera “ibrida”?
L’amore di Enea fu strategia politica?
Nella regia, curata da David Marton, c’è un evidente riferimento all’attuale situazione con la guerra in Siria.
La guerra Punica di quel tempo è come la guerra in Siria al giorno d’oggi?
Didone ed Enea è una co-produzione che andrà alla Triennale della Ruhr. E’ un’opera che continua a crescere e cambiare.
I teatri come agorà:
dialogare, discutere, incontri
Qual è la strategia per far crescere l’audience? E soprattutto per la nuova generazione?
Il teatro era al completo tutte due le serate e con un pubblico molto giovane. La percentuale degli abbonati è di circa il 20%.
Nel 2003 Serge Dorny ha iniziato con un lavoro di base e poi ha costruito sulle fondamenta, prima le radici e poi le ali, così ci dice.
<L’Opéra de Lyon ha un pubblico prevalentemente giovane: circa il 25% ha meno di 25 anni. Avere la nuova generazione in teatro è stato ed è ancora un lavoro difficile e lungo. Il teatro deve essere una realità all’interno della città, aprire le porte, sia l’edificio che le attività devono essere integrate nella città, creando un rapporto di fiducia.
L’accesso al teatro deve rimanere centrale. Il teatro lavora con le scuole, con i centri sociali, con progetti d’integrazione, in progetti linguistici (lingua e cultura), il teatro lavora negli ospedali, nei carceri e per l’integrazione nella società dopo il carcere. L’Opéra lavora molto con altri teatri della periferia. La comunicazione tra il teatro e la città è molto importante. Insomma il teatro deve diventare un attore della città ed è un elemento di coesione>.
Internet, App’s… come può il mondo digitale aiutare l’opera e il teatro?
L’emozione di essere presente in teatro e vivere in diretta un’opera è insostuibile e non deve e non può essere sostituita.
Secondo Serge Dorny viviamo in una società isolata e solitaria. Il ciber-mondo ci dà l’impressione che noi non siamo soli, che noi comunichiamo, ma il dialogare e incontrarsi di persona è quanto mai raro. Il teatro, la cultura, i concerti e gli spettacoli hanno e devono avere un ruolo molto importante; incontrarci, dialogare, confrontarsi così, come secoli fa si faceva nell’agorà.
<I media e il mondo digitale sono molto importanti come memoria ed anche importante per chi non può essere fisicamente presente allo spettacolo>.
<Ma la mia domanda – continua Serge Dorny è come possiamo tradurre l’opera su una piattaforma digitale? E è un’opera sulla piattaforma digitale rilevante e l’attenzione dello spettatore digitale uguale come a teatro o in una sala da concerto>?
Serge Dorny non lo pensa, perché davanti alla tv stiamo concentrati meno di 5 minuti, siamo vittime dello zapping.
<Se potessimo introdurre l’opera ad un nuovo pubblico e interessare e raggiungere una più ampia audience avremmo compiuto la nostra missione>.
La nuova stagione 2019 – 2020
Il Festival 2020 ha il colore nero e rosso. I titoli delle opere sono Rigoletto di Giuseppe Verdi, La Luna di Carl Orff e Irrelohe di Franz Schreker.
Il cartellone e il festival seguono la filosofia artistica del teatro, cioè opere conosciute e meno conosciute; per nominarle alcune: Guglielmo Tell di G. Rossini, Ernani di G. Verdi, L’Enfant et les
Sortilèges di M. Ravel, The Pajama Game di R. Adler e Jerry Ross, Le Roi Carotte di J. Offenbach, I was looking at the ceiling and then I saw the sky, di John Adams.
Spettacoli di balletti, Ballet de L’Opéra de Lyon, Concerti e recitals.
La città di Lyon – Guignol
Lyon è stata una piacevole scoperta, bagnata da due grandi fiumi, il Rodano e la Saona e tanti ponti che la collegano. Lione ha una storia interessante ed una importante industria della seta.
Il burattino chiamato Guignol è la tipica immagine del lavoratore serico di Lyon.
Il centro della città è molto vivibile grazie alla limitazione del traffico, ai lunghi e larghi viali, alle belle piazze. Molti giovani, soprattutto nei dintorni dell’Opéra de Lyon dove si trovano i breakdancers e dove si balla l’hip-hop. Da vedere La Fresque des Lyonnais, la Cattedrale e tante chiese, la zona di St. Jean con tanti bar e locali ed assaggiare la cuisine francese, con un bicchiere di vino della zona, è un vero regalo a se stessi.
La funicolare porta in alto e ci permette d’avere un panorama sui tetti di Lione. Una città Art Deco.
Tre giorni passati insieme a dei colleghi giornalisti molto piacevoli ed interessanti.
Uno speciale ringraziamento a Ornella Farioli, responsabile mediatrice per L’Opéra de Lyon, per la bella collaborazione e gli utili consigli.